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Rizzi M., Cesare e Dio. Potere spirituale e potere secolare in Occidente, Bologna, il Mulino, 2009, pp. 221.
Le diverse interpretazioni dei passi evangelici sul tema del rapporto tra potere spirituale e potere secolare nel saggio di Marco Rizzi, studioso di letteratura cristiana antica, non risultano necessariamente implicite al testo sacro, ma sono il frutto della rilettura alla luce delle specifiche trasformazioni storiche conosciute dal mondo latino. L'articolazione del problema che da millenni interroga l'uomo nel rapporto 'verticale' verso la trascendenza ed 'orizzontale' nella sua dimensione civile prende avvio dal versetto del capitolo 22 del Vangelo di Matteo, quando Gesù interrogato dai farisei sulla legittimità del tributo romano rispose: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (p. 9) e dall'affermazione della Lettera ai Romani di San Paolo, che all'apertura del capitolo 13 recita: «Ogni anima sia sottomessa alle autorità superiori; non vi è alcuna autorità se non da Dio; quelle che esistono, infatti sono ordinate da Dio» (pp. 13-14).
L'A. sviluppa le vicende del rapporto cristianesimo/politica presentando sotto ü profilo dell'analisi del pensiero politico alcuni momenti di questo delicato intreccio. Distanziandosi dalla nota ricostruzione proposta da Ernest- Wolfgang Böckenforde che individua nella nascita cinquecentesca dello stato l'esito di un processo di secolarizzazione iniziato nella lotta per le investiture, egli sostiene che lo stato acquisisce piena legittimazione da quando è venuta meno l'unità religiosa e se ne è conseguentemente frantumata la potestas. Alle origini della riflessione cristiana gli autori come Giovanni Crisostomo depoliticizzavano il passo Rm 13 per zittire chi perseguitava i cristiani e favorire il terreno alla predicazione (p. 61). Origene, autore di una prima trattazione sistematica della Lettera ai Romani, che indagava le «implicazioni etiche antropologiche» nella sua prospettiva escatologica non considera le valenze politiche: a Dio va 'pagato' un tributo appropriato alla natura dell'anima praticando le virtù (pp. 66-67). Nelle pagine di Eusebio di Cesarea compare il tema dell'immagine dell'imperatore presente sul tributo, Dio governa «attraverso la mediazione del Logos», l'unicità di Dio si riflette nell'unicità dell'imperatore, omnis potestas a Deo (p. 75).
Erede dell'esegesi politica sarà il vescovo di Milano Ambrogio, che lega...